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Patologie urologiche: affidiamoci al Veterinario
Autore: Dr.ssa Carla Ricci
Data: 24-10-2018
Patologie urologiche: affidiamoci al Veterinario
 Le patologie dell’apparato genito-urinario sono molteplici e differenziabili secondo specie e sesso. Le urolitiasi, ad esempio, sono più frequenti nel gatto, mentre l’incidenza delle patologie legate alla prostata è più elevata nel cane così come l’incontinenza urinaria. Molti clienti si sorprendono quando il medico veterinario esegue un controllo della prostata del suo pet, convinti dell’assenza di quest’organo; non solo c’è, ma è soggetto a patologie spesso legate ad alterazioni ormonali, affrontabili con terapie appropriate, a volte richiedenti l’intervento chirurgico. E’ consigliabile pertanto un controllo periodico. Un approfondimento meritano le problematiche legate delle basse vie urinarie come la cistite e l’urolitiasi. La prima è un’infiammazione della vescica, legata a molteplici fattori, i cui sintomi sono variabili secondo la gravità. L’urolitiasi rappresenta il processo di formazione dei calcoli, e prende origine dall’adesione più o meno complessa di minerali presenti nell’urina che possono aggregarsi in cristalli e di seguito in calcoli Questi in maggioranza sono formati da calcio (ossalati), altri di acido urico (urati), cistina, e struvite la cui origine è imputabile generalmente a infezioni delle vie urinarie. I calcoli iniziano il loro percorso di formazione nei reni, poi attraverso gli ureteri raggiungono la vescica, e da qui insinuandosi nell’uretra possono essere espulsi. Quest’ultima fase, oltre ad essere condizionata dalle dimensioni del calcolo, può essere ostacolata dalla conformazione anatomica, nel maschio palesemente sfavorevole. Nel gatto maschio questa patologia (particolarmente insidiosa) è conosciuta come FUS (Sindrome Urologica Felina), dove la prevenzione assume un ruolo fondamentale per evitarne l’insorgenza. La difficoltà della minzione deve preoccupare subito il proprietario, al quale consigliamo di recarsi immediatamente dal veterinario per un’accurata valutazione del problema. Inoltre sempre più frequentemente la calcolosi si rileva in cavie, conigli, furetti e altri pet, dove spesso la patologia è trascurata dal perché ritenuta improbabile. Il medico veterinario valuterà attraverso indagini cliniche, strumentali (es: esame radiografico) e di laboratorio la giusta strada da percorrere per affrontare tale patologia, ci informerà sul tipo di calcolo da combattere e come prevenirne la formazione. Ci consiglierà una dieta corretta con lo scopo di agire sul ph urinario, evitando la formazione di nuovi cristalli, una specifica terapia (non necessariamente farmacologica) o, se necessario, si avvarrà di particolari mezzi tecnici strumentali in grado di aggredire e dissolvere il calcolo dall’esterno, o ricorrerà alla rimozione chirurgica. Esistono anche rimedi naturali che possono sicuramente agevolare la risoluzione delle patologie a carico del sistema renale, azioni ampiamente dimostrate da studi clinici. In ogni caso possiamo affermare che l’argomento è abbastanza spinoso, tale da non essere affrontato con leggerezza ma, sempre sotto l’osservazione e i consigli del medico veterinario.

 

Dott.ssa Carla Ricci

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