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Animali esotici, come assicurarsi di curarli al meglio.
Autore: Dr.ssa Livia Zamboni
Data: 26-05-2016
In modo sempre più crescente negli ultimi anni sono entrati nelle nostre case, come insoliti animali da compagnia, delle specie animali considerate “esotiche “. Sono pets tendenzialmente di piccole dimensioni che interagiscono con l’uomo proprio come un cane o un gatto, e si adattano benissimo alla vita di appartamento. Furetti, conigli e tanti piccoli roditori come cavie, cincillà, criceti ratti e topolini e rettili, comprendenti tartarughe, serpenti, camaleonti ecc. senza dimenticare il grande gruppo degli uccelli ornamentali che spaziano dai piccoli passeriformi esotici ai variopinti e chiassosi pappagalli che contano almeno 13 milioni di esemplari. Vista la sempre più grande diffusione che queste specie,. Ognuno di loro necessita di un’alimentazione particolare e di cure adeguate e, in alcuni casi, di profilassi vaccinali, ecco perché è indispensabile rivolgersi ad un medico Veterinario che sia in grado, e abbia le corrette conoscenze mediche ed etologiche per assicurare loro una pacifica e corretta esistenza con chi decide di prendersene cura. Questi amici poi vanno vaccinati e controllati almeno una volta all’anno dal vostro Veterinario di fiducia. Esistono delle malattie che non possono essere curate ma prevenute con delle vaccinazioni. Per il furetto e il coniglio la vaccinazione ha una notevole importanza mentre per I piccoli roditori, i rettili e gli uccelli non esistono ad oggi vaccinazioni specifiche.
Ma cos’è un vaccino? E’ una sostanza che introdotta in un organismo, stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi verso un certo microrganismo. Questa immunità varia da qualche mese o anche svariati anni, trascorso il quale l’organismo si “dimentica della malattia” e smette di produrre anticorpi specifici per cui si devono fare dei richiami.
Il coniglio deve essere vaccinato contro due malattie virali, la MIXOMATOSI e la MALATTIA EMORRAGICA VIRALE, vaccinazione indicata nei conigli che soggiornano parte dell’anno all’aperto, vanno in vacanza con i proprietari e, anche in conigli che vivono in appartamento perché la trasmissione può avvenire tramite la puntura di insetti vettori ematofagi (zanzare, flebotomi e anche le pulci). E’ il Veterinario che dovrà decidere tipo e frequenza del vaccino a seconda dell’età, situazione locale e tipo di vaccino. Da qualche anno è presente in Italia un vaccino bivalente che copre efficacemente tutte e due queste gravi e letali malattie virali con un'unica somministrazione e garantisce l’immunità per un anno.
Il furetto è un animale domestico a tutti gli effetti originario dell’Europa e allevato dall’uomo da più di 2000 anni e, deve essere vaccinate contro il cimurro e la rabbia. Come per il cane, anche per questo simpatico mustelide, rappresentano due malattie altamente infettive estremamente gravi causa a volte di morte. La prima dose vaccinale va inoculata sottocute al compimento del secondo mese di vita e poi richiamata dopo tre settimane. E’ fondamentale che la profilassi vaccinale venga eseguita da un medico Veterinario che stabilisca lo stato sanitario ottimale del furetto, escludendo malattie parassitari o infettive che potrebbero interferire in modo determinante con la corretta produzione di anticorpi. Inoltre, non tutti i vaccini contenenti la valenza per il cimurro commercializzati in Italia per il cane possono essere usati nel furetto: alcuni possono addirittura causare una forma più o meno grave della stessa malattia da cui dovrebbero proteggere. Se il furetto va in vacanza con il suo proprietario è opportuno vaccinarlo anche per la rabbia. La vaccinazione antirabbica è obbligatoria in cani, gatti e furetti che si recano all’estero e deve essere riportata su un vero e proprio passaporto rilasciato dall’Autorità Sanitaria locale . I furetti sono sensibili allo stesso virus influenzale che colpisce l’uomo e possono essere contagiati da noi come anche trasmetterlo ad un altro essere umano a loro volta. Dopo qualche giorno di incubazione i sintomi sono molto simili a quelli umani (starnuti, scolo sieroso nasale, febbre , scarso appetito , a volte sintomi gastroenterici come vomito e diarrea ). La malattia ha un decorso benigno. Le opinioni sull’opportunità e l’utilità di usare il vaccino antinfluenzale umano sono ancora controverse.
 
Ambulatorio Veterinario dott.ssa Livia Zamboni
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